Zanzibar: una guida pratica basata sulla nostra esperienza

Zanzibar è sempre stata una meta nella nostra wish-list dei luoghi da visitare e finalmente quest’anno siamo riuscite a ritagliarci un po’ di tempo per andare in questo splendido paese Africano.
Abbiamo organizzato questo viaggio insieme a Turisanda, brand del gruppo Eden Viaggi , rivolto ad una clientela di viaggiatori di alto livello e caratterizzato da un forte concept perfetto per il tipo di vacanza che avevamo in mente: la FEELosohpy.

La FEELosophy di Turisanda

FEELosophy che vuol dire relax, benessere, ma anche sport e food therapy, un mix di ingrendienti che hanno reso la nostra vacanza davvero indimenticabile.
Sull’isola abbiamo alloggiato in una delle strutture selezionate da Turisanda per gli alti standard qualitativi e di attenzione al cliente: Turisanda Club Diamonds Mapenzi.
Il nostro Resort, tranquillo, raccolto, ben organizzato e con bungalow distanziati tra loro, si trovata sulla parte Nord Est dell’isola e ogni mattina l’alba sulla spiaggia era un vero spettacolo, ancor più bello se associato al fenomeno incredibile della bassa marea, quando il mare si ritira per centinaia di metri, fino quasi alla barriera corallina, lasciando una lunghissima spiaggia bianca semi-deserta.

Il personale Turisanda

A rendere però davvero speciale la nostra vacanza è stato sicuramente il personale Turisanda presente nel Resort che ci ha seguito giorno per giorno, facendoci entrare a pieno nel mood di benessere per corpo e mente di #FEELosophy.
Grazie ai consigli e alle attività proposte da Alberto, il nostro assistente Turisanda, e Debora, FEELtherapist, abbiamo, infatti, partecipato ogni sera a splendide lezioni di Yoga sulla spiaggia con il rumore delle onde in sottofondo, fatto un massaggio corpo rigenerante e super rilassante nella Mvua African Rain Massage Center di Nelly, visitato il vicino villaggio dei pescatori, dove abbiamo conosciuto tantissimi bambini meravigliosi che ci hanno accolto con sorrisi pieni di gioia, scoperto le coltivazioni alghe che vengono poi vendute alle case cosmetiche e partecipato alle cene tematiche proposte dal ristorante “The Palm” come la cena tipica africana e quella a bordo piscina.

FEELfood

Proprio il cibo direi che meriti una menzione davvero speciale: raramente ci è capitato di mangiare così bene in un resort fuori dall’Europa, il buffet era sempre ricco di colori e sapori, alcune proposte vicine alla cucina locale, tanta frutta, tanta verdura sia cotta che cruda, la pasta era buona come in Italia, mentre le brioches e i prodotti da forno buoni come solo in Francia li sanno fare e, infine, i dolci, sempre diversi e sempre golosi!


Infine, le escursioni che ci sono state consigliate si sono rivelate davvero perfette per noi e per il nostro desiderio di trascorre maggior tempo possibile in acqua!

Di seguito vi lasciamo un po’ di informazioni utili se volete organizzare una vacanza a Zanzibar sperando di riuscire così a rispondere alle tantissime domande che abbiamo ricevuto negli ultimi giorni.

 

Lingua

La loro lingua ufficiale è lo swahili, seguita dall’inglese studiato fin da piccoli a scuola. Grazie al tanto turismo da tutto il mondo troverete zanzibarini che parlano italiano, francese, tedesco… specialmente nelle strutture alberghiere o sulle spiagge non avrete problemi a comunicare =)

Fuso orario

Un’ora in più rispetto al fuso orario italiano quando da noi vige l’ora legale, diventano due con quella solare.

Moneta

Loro hanno lo scellino Tanzaniano,  ma accettano anche euro e dollari.

1 scellino loro vale 0,00037 Euro, quindi vi consiglio di scambiare qualche euro all’aeroporto o in città se prevedete di fare un po’ di shopping nelle loro bancarelle, comprare frutta o per non dare mance troppo elevate. Nel caso in cui decidiate di non cambiare i soldi, ricordatevi che 5 euro sono più che sufficienti per la mancia.

Come arrivare sull’isola e come spostarsi

Il modo migliore per arrivare a Zanzibar è certamente l’aereo. Dall’Italia partono voli diretti da Milano Malpensa, Verona e Roma, ma facendo scalo ci sono diverse combinazioni tutto l’anno.

Nella stagione estiva vengono incrementati i voli da e per Zanzibar.

Se alloggiate in un albergo, solitamente si occupano loro di ogni spostamento, quindi non dovreste avere nessun problema. Se la vostra idea invece è un viaggio da zaino in spalla on the road, allora vi faccio presente che ci sono taxi, abbastanza cari, bus o i loro dhalla dalla cioè pulmini pubblici super affollati e magari non comodissimi, ma sicuramente caratteristici e che ricorderete per sempre.

Vaccinazioni e precauzioni

Per andare a Zanzibar non è richiesto alcun tipo di vaccinazione, quindi state tranquilli e partite senza alcun timore.

A differenza di Zanzibar, se andate in Tanzania, Kenya o in altre zone dell’africa centrale o America Latina è obbligatorio fare alcune vaccinazioni. Se il vostro viaggio comprende una tappa iniziale in uno di questi posti per fare un safari prima di sposarvi a Zanzibar e rilassarvi al sole, dovete fare obbligatoriamente il vaccino contro la febbre gialla.

Quindi, a Zanzibar la vaccinazione contro la febbre gialla diventa obbligatoria SOLO se nell’anno precedente alla visita si è visitato una di queste zone prima citate.

Ad ogni modo vi consiglio di consultare il sito della Farnesina prima di partite!

Ovviamente ci tengo a ricordarvi di partire con una bella scorta di medicinali: fermenti lattici, antibiotico, tachipirina, antidolorifici, assorbenti ecc. probabilmente non vi serviranno, ma sempre meglio essere preparati, perché nel caso ne aveste bisogno sarà difficile recuperarle sull’isola.

Cibo Locale

La cucina zanzibarina è tanto ricca quanto povera. Ricca perché hanno il mare a disposizione, quindi nascono come un popolo pescatore e sulle loro tavole il pesce non manca mai. Mangiano spesso anche la carne, specialmente quella di mucca, e da esse prendono anche il latte. Come potrete vedere ci sono tantissime pecore, ma il loro latte non è buono perché mangiano poco e male. La vegetazione è rigogliosa, grazie al periodo delle piogge, quindi troverete tantissimi alberi da frutto come cocco, papaya, mango, banane, jeck fruit, ananas e tanti altri un po’ meno conosciuti da noi. Nel periodo delle piogge viene coltivato il riso, alimento base della loro alimentazione insieme alla manioca, più diffusa perfino delle patate.

Hanno anche tanta verdura, ma i loro pasti si compongono principalmente da pesce, riso, manioca e banane.

Il pesce solitamente viene bollito in un brodo speziato, Zanzibar infatti è molto ricca di spezie come cannella, chiodi di garofano, curcuma e caffè.

Ho chiesto alla nostra guida se avevano dei dolci tipici e lui mi ha risposto : “si, fagioli con lo zucchero. Buonissimi”  quindi, a parte questo, direi che il loro “fine pasto” è esclusivamente la frutta.

Anche il cocco è molto diffuso, sia nella preparazione di salse in cucina, sia mangiato direttamente dopo averlo colto dalla pianta. Qui il cocco fresco è morbido, più dolce e succoso rispetto a quello che siamo abituati a mangiare noi. Hanno anche questa versione, il cocco duro, ossia più maturato, ma loro principalmente non lo mangiano, infatti  lo grattugiano e lo spremono per estrarne il latte.

Escursioni

Essendo un isola molto frequentata dai turisti, i locali hanno organizzato una serie di escursioni per far conoscere Zanzibar in tutte le sue sfaccettature.

Quelle che vi consiglio io sono:

Safari blue : un’intera giornata dedicata alla scoperta di paesaggi, tradizioni e natura zanzibarina, a bordo dei dhow, tipiche imbarcazioni locali a vela. Questa escursione prevede esplorazione e snorkeling a Menai Bay, una meravigliosa area di conservazione marina, isole disabitate, lingue di sabbia e abitata da branchi di delfini. Si fa poi una breve sosta su una lingua di sabbia bianchissima e, a seguire, ci si sposta sull’isola di Kwale per il pranzo di tradizione swahili. Dopo pranzo potete fare un po’ di shopping nelle bancarelle lungo la spiaggia, i prezzi sono super convenienti, quindi approfittatene se volete fare qualche regalino. 🙂 Il pomeriggio prosegue con una visita alla laguna delle mangrovie, detta anche laguna blu, per poi tornare a casa.

È una giornata intensa, ricca di cose da vedere e sapori da provare. Ricordatevi la crema solare, altrimenti tornerete a casa rossi come i gamberetti !!!

Mnemba island : questa forse è la mia escursione preferita in assoluto. Mnemba è un’isola privata data in concessione a Bill Gates, il quale ci ha fatto costruire un albergo molto riservato, molto costoso e, a quanto dicono, molto bello. Essendo privata non è possibile metterci piede sopra, ma con le imbaracazione dell’escursione si può navigare nel mare circostante, un mare cosi limpido e azzurro che sembra una piscina. Qui farete snorkeling ammirando il fondale ricco di pesci e sicuramente avrete modo di vedere anche i delfini. Appena i ragazzi delle barche che vi accompagneranno avvisteranno un delfino, lo noterete subito, inizierà infatti la corsa verso i delfini per poi farvi tuffare in acqua per ammirare da vicino la bellezza dei branchi di delfini che nuotano sott’acqua.

 

Visita ai villaggi:  Questa non è una vera e propria escursione, ma è un’esperienza che dovete assolutamente vivere! Per conoscere da vicino la vera realtà di Zanzibar vi consiglio di visitare uno dei tanti villaggi e se è possibile anche le scuole. Sarà un esperienza molto toccante, dove vedrete la povertà e la semplicità  in cui vive la popolazione, allo stesso tempo però noterete che sono felici, sorridenti e orgogliosi delle cose che hanno. I bambini giocano per strada da soli già a pochi anni, scalzi e con le dita in bocca, senza aver paura di niente e di nessuno. Sono sempre sorridenti e ti accolgono calorosamente, tutti accorrono a salutari, a stringerti la mano e non vedono l’ora di dirti il loro nome in inglese. Sono troppo carini, i loro sorrisi vi resteranno nel cuore <3

Vi consiglio di portare da casa dei colori, dei quaderni, dei giochi o dei vestiti, saranno felici di ricevere questi doni da voi. Non portate assolutamente le caramelle, perché si sono buone e li renderanno felici sul momento, ma quando gli verranno le carie e non potranno curarle, non saranno poi cosi felici!!

Noi abbiamo fatto la visita insieme alla nostra #FeelTherapist di Turisanda  e lungo la camminata per arrivare al villaggio, si è unito a noi un beach boy che alla fine ci ha aiutato a comunicare con le donne del posto che parlavano solo swahili. Quindi vi consiglio di andare accompagnati anche voi, giusto per sicurezza.

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